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Migrare Apache da mod_php a php-fpm

Per molti anni il supporto del server web Apache per l'esecuzione di applicazioni web basate su PHP è stato basato su un modulo di estensione, mod_php, che consente ad Apache di eseguire direttamente il codice PHP. Il modulo però aveva come limitazione principale quella della necessità di usare la versione tradizionale a processi singoli (il cosiddetto MPM prefork) di Apache, e non la nuova versione multi-tread più efficiente e veloce (con il cosiddetto MPM event). Con le versioni più recenti di PHP però la modalità consigliata per l'esecuzione di applicazioni web è divenuta quella di FPM (FastCGI Process Manager); vederemo in questo articolo come passare ad utilizzarla.

Nelle seguenti istruzioni faremo riferimento ad una installazione effettuata su una distribuzione Debian o derivata, i passi sono comunque analoghi anche per altre distribuzioni. Il supporto tradizionale per PHP è fornito dal pacchetto libapache2-mod-php, mentre quello di FPM dal pacchetto php-fpm. Si tratterà di passare dall'uno all'altro e di riconfigurare Apache per passare dall'MPM prefork all'MPM event, che fornisce una lunga serie di vantaggi, fra cui il più rilevante è la possibilità di abilitare il supporto per l'uso di HTTP/2, la nuova versione del protocollo HTTP che consente un grosso aumento delle prestazioni.

Il primo passo per eseguire PHP con FPM consiste semplicemente nell'installare il pacchetto php-fpm con apt install php-fpm, che installerà il programma per la versione specifica di PHP in uso nella propria distribuzione: ad esempio su Debian 12, la attuale stable, verrà messo in esecuzione il servizio php8.2-fpm; tutte le nuove configurazioni che si applicano a questo servizio verranno collocate nella corrispondente directory /etc/php/8.2/fpm/.

Su Debian e derivate infatti vengono mantenute in directory separate le configurazioni relative all'esecuzione dei programmi PHP, suddividendole sotto /etc/php/ per numero di versione di PHP installata (vengono infatti supportate anche più versioni di PHP in contemporanea). Inoltre viene usata una ulteriore sottodirectory per poter configurare separatamente le diverse modalità con cui si eseguono dei programmi: apache per quelli eseguiti con mod_php, cli per l'esecuzione a riga di comando, ed appunto fpm per l'esecuzione con FPM.

Pertanto, se si sta usando la modalità tradizionale di mod_php sarà necessario replicare la configurazione per php-fpm; allora, se come è sempre opportuno fare per mantenere pulita la configurazione, si sono aggiunte le modifiche ai parametri di PHP su un file ad hoc in /etc/php/8.2/apache/conf.d (ad esempio 99-local.ini), evitando modifiche ai default di php.ini, tutto quello che sarà necessario fare è:

cp -a /etc/php/8.2/apache2/conf.d/99-local.ini /etc/php/8.2/fpm/conf.d/

altrimenti si dovranno trovare le modifiche effettuate e riapplicarle (e potrebbe essere l'occasione per metterle da sole nel file indicato). Si esegua:

systemctl restart php8.2-fpm.service

per fare prendere le modifiche ai parametri.

A questo punto per effettuare il passaggio si dovrà disinstallare libapache2-mod-php e procedere con la riconfigurazione di apache per l'uso di php-fpm al suo posto, questo, grazie alla ottima pacchettizzazione di Debian, si fa semplicemente con:

apt-get remove --purge libapache2-mod-php8.2
a2dismod mpm_prefork
a2enmod mpm_event
a2enmod proxy_fcgi setenvif http2
a2enconf php8.2-fpm
systemctl restart apache2

e non c'è bisogno di toccare nulla nella configurazione dei virtual host.

Si potrà verificare l'uso di HTTP/2 andando su una pagina qualunque, attivando gli strumenti di sviluppo web di Firefox (o gli analoghi di altro browser), ricaricando la pagina che le richieste e le risposte utilizzano la versione HTTP/2 del protocollo.

Aggiornato da Simone Piccardi circa 9 ore fa · 7 revisions